Epigrahical epigrams of Late antique East (3rd-6th centuries CE) are often difficult to be interpreted from a religious point of view, due to their classicizing and highly formalised language. When archaeological context or external signs (like crosses, for ex.) are lacking, or they do not give clear informations on religious faith, poetical language shows a certain opacity and ambiguity. As a result, scholars’ opinions about religion of the same text can be qui te different (and the epigram can be labelled as Jew, Pagan or Christian). Detailed and closer analysis demonstrates that a) classicizing language was often simply a way of showing culture, with social and political purposes, especially in case of epigrams celebrating governors and public administrators, and in poetical epitaphs ; b) that poetical language could also discreetly carry signs of religious confession ; c) that ambiguity was sometimes a way of answering to expectations of multicultural communities. Especially from the end of 4th century CE, Christian epigrams share with highbrow literary poetry the same contrastive way of imitating and alluding to classical tradition ; it is an attitude of opposition to paganism even on the literary ground.
I carmi epigrafici dell’Oriente tardoantico (fine III-VI sec. d. C.), col loro linguaggio classicistico e altamente formalizzato, sono spesso difficili da interpretare dal punto di vista della confessione religiosa. Quando infatti mancano indizi archeologici o segni esterni (come le croci), oppure il contesto non fornisce sufficienti indicazioni sulla fede dei committenti o dei laudandi, il linguaggio poetico per sua propria natura mostra una certa ‘ opacità’ e ambiguità : di conseguenza, su uno stesso testo gli studiosi hanno opinioni molto differenti sul carattere giudaico, pagano o cristiano di un testo. L’analisi minuta dimostra a) che il linguaggio classicistico spesso deve essere considerato solo un segno di sfoggio di cultura, con un valore dunque sociale e politico (specialmente negli epigrammi per i funzionari municipali o in quelli funebri) ; b) che vi sono casi in cui i testi poetici veicolano, in modo discreto, indizi di confessione religiosa, c) oppure che cercano una voluta ambiguità per rispondere alle diverse istanze di comunità multiculturali. Soprattutto a partire dalla fine del iv sec. gli epigrammi cristiani mostrano a volte quei meccanismi di imitazione e allusione ‘ contrastiva’ nei confronti della tradizione profana che si trovano anche nella poesia letteraria, rivelando dunque un atteggiamento apertamente oppositivo rispetto al paganesimo anche sul piano letterario.